Questi brandelli di pensiero, che riesco a catturare ed inchiodare qui, sulla carta, sono la testimonianza più chiara e certa dell'immensità del dono che il 1983 ci ha fatto. Al di sopra e al di là dell'unione dei nostri corpi che serenamente ci siamo proibita perché inattuabile se non temporaneamente, al di sopra e al di là del dolore che ogni secondo ci brucia per questa rinuncia, al di sopra e al di là dell'atroce incubo di saperti abbandonata nell'amplesso con un altro uomo che, legittimamente, ti possiede; al di sopra e al di là di tutte le cose più orribili che si possano immaginare, esiste, per me, la certezza dell'approdo tranquillo e sereno nello squarcio di azzurro dei tuoi occhi e, per te, l'eterna e dolce carezza delle mie mani.
Come può non essere immenso un anno in cui tu, nella stupenda meraviglia del lago di Braies, hai sentito veramente il mio passo accanto al tuo e il mio braccio che ti cingeva la vita? Come non può essere immenso un anno in cui io ho acquisito la certezza di vivere, sempre, per te, con te e in te, amore mio infinito, un anno in cui, il mio sessantaduesimo anno di vita, ho imparato per la prima volta a dire "ti amo" con la sincerità e la dolcezza delle lacrime che ora mi stanno riempiendo gli occhi?
Ti bacio con tanta dolcezza, passione e amore infinito e, per gli anni che compi domani, ti auguro di avere sempre la certezza che l'immensità della nostra vita è garantita dalla cosa più bella dell'universo e del tempo: il nostro amore onesto, reale, sincero!
Ti amo ancora di più!
Mario
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