lunedì 18 agosto 2008

Budapest

La terra lontano nel silenzio vitreo
ridona i fiori
che per lungo tempo ha custodito

Le parole sono angeli di fuoco
istanti turgidi di vitalità
Insieme, esse formano il tempo
e ne fanno struttura per l'uomo

Il tuo corpo è nero silenzio stellare
i tuoi respiri danno ritmi al mondo
la tua solitudine si fa eterea

Ero io il silenzio questa notte
io ero la scura terra che ti circondava
il dolore ero io
la speranza, la magia, l'incontenibilità,
la lunga spuma dei tuoi desideri.

Come un cuneo penetrato nella notte
questa nicchia fredda e ventosa

Il grillo, i venti, le stelle, i giochi con la luna,
ero io,
incerto stanco strano dubbioso vivo nervoso
io che chiedevo e cantavo nel mio profondo
io che ora ti aspetto e che so che non verrai.
Appartenessi alla notte, foss'io la sua malia...

Ancora, le sensazioni.
Ancora, i tuoi ricordi...
la porta dischiusa agli odori del tempo,
le tue carezze immaginate, i tuoi sensi ritrovati.
Ancora, le luci irreali e lente dell'alba,
la tua ombra, la tua essenza sfiorate
i tuoi capelli lenti crespati
il tuo sguardo che vaga, fugge lontano,
le tue labbra ferme
il tuo silenzio, la notte, il tuo saluto.

Ed ancora.
I tuoi occhi lontani.
I miei racconti eterni.

anni '80

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